NIKOLA SBARCA A WALL STREET: CAPITALIZZAZIONE DA CAPOGIRO PER LA TESLA DEI TRUCKS
Il 3 giugno 2020 Nikola Corporation ha annunciato il completamento della fusione con VectoIQ facendo il suo debutto nel mercato americano. La business combination, approvata il 2 giugno 2020 dagli azionisti di VectoIQ, rafforza ulteriormente Nikola come leader globale nel settore dei trasporti a emissioni zero. Il 4 giugno 2020, le azioni della società combinata hanno iniziato ad essere scambiate sul Nasdaq sotto il nuovo simbolo del ticker “NKLA“.
L’azienda fondata da Trevor Milton, imprenditore lungimirante e visionario, ha avuto l’idea di alimentare a idrogeno tir e camion. Un progetto che l’ha già reso miliardario. La sua azienda ha infatti ricevuto ordinazioni per i truck a idrogeno per circa 10 miliardi di dollari. Dopo l’acquisizione di VectoIQ e il debutto sul listino NASDAQ le azioni della società hanno segnato un + 104% nella seduta di lunedì. Il giorno successivo il titolo è partito subito forte con un +20% ma successivamente il trend si è invertito e il titolo è andato in rosso sino ad un massimo di -21%. Questa eccessiva volatilità ha portato alla sospensione delle contrattazioni sul titolo per 2 ore. A fine seduta il titolo ha chiuso in territorio largamente positivo con un +8%.
Supportato da investitori che includono il gruppo Blackstone, peso massimo del private equity, ValueAct e il produttore europeo di veicoli commerciali CNH Industrial, la quotazione di Nikola sul Nasdaq nel mese di giugno è il debutto più audace di Wall Street per una startup di trasporto ad alta tecnologia dopo quello di Tesla.
Potenziale concorrente della Tesla di Elon Musk nei camion elettrici (che sta citando in giudizio per violazione del design), Nikola ha raccolto circa 600 milioni di dollari prima della sua quotazione al Nasdaq per procedere con la produzione di camion a idrogeno in uno stabilimento di Coolidge, in Arizona. Inizialmente, la società produrrà autoarticolati Nikola Tre costruiti in collaborazione con l’unità Iveco di CNH in Germania per la vendita in Europa e negli Stati Uniti nel 2021. La società si sta anche preparando ad annunciare un’alleanza di produzione separata con una società automobilistica per produrre il suo Badger pickup con celle a combustibile.
Nikola ha ordini di camion per un valore di 10 miliardi di dollari da aziende come Anheuser-Busch, che vuole 800 dei suoi colossi non inquinanti. La società stima che le vendite saliranno da 150 milioni di dollari nel 2021 a 3,2 miliardi di dollari entro il 2024 man mano che la produzione aumenterà. Nel 2024, Nikola prevede di vendere o noleggiare 7.000 unità a batteria e 5.000 camion a celle combustibili a idrogeno, secondo un documento depositato presso la SEC.
La tecnologia delle celle a combustibile, che produce elettricità in una reazione chimica che coinvolge idrogeno e ossigeno con solo vapore acqueo come sottoprodotto, è in circolazione dagli anni ’60, ma le approssimazioni precedenti erano troppo costose e non abbastanza resistenti per un uso quotidiano pesante. Questo è cambiato radicalmente nell’ultimo decennio, con i costi per i materiali e i serbatoi di carburante che diminuivano costantemente man mano che la tecnologia maturava. Mentre l’idrogeno industriale proviene in genere dal gas naturale, i nuovi metodi per la generazione di idrogeno “verde” dall’acqua e l’elettricità dai parchi solari o eolici hanno reso il combustibile molto più interessante per i regolatori ambientali in California, Europa, Giappone, Corea del Sud e Cina.
L’operazione è attentamente seguita anche a Torino. Il gruppo Cnh Industrial, che ha già espresso il “pieno sostegno” alla quotazione della startup, ha investito nella Nikola 250 milioni di dollari per acquisire una non meglio definita “partecipazione strategica” e avviare una collaborazione industriale che ha già portato i primi frutti con la presentazione di un camion elettrico da produrre nello stabilimento Iveco di Ulm (Germania). Non solo: la stessa Nikola ha recentemente presentato il progetto di un pick-up elettrico e a idrogeno che sarà prodotto da un costruttore automobilistico al momento non ancora identificato. I comuni legami azionari (il maggior azionista della Cnh è la Exor della famiglia Agnelli) lascerebbero presagire una corsia preferenziale per la Fiat Chrysler: si tratta per ora solo di ipotesi che ancora non hanno trovato alcuna conferma.